CORTEO CONTRO SFRATTI SGOMBERI E SPECULAZIONI!

488078_357301137708585_220374449_nSABATO 6 APRILE 2013

Ore 15 – Piazza Sabotino – Zona San Paolo – Torino

CORTEO CONTRO SFRATTI SGOMBERI E SPECULAZIONI!

Difendere le case occupate!
Difendere gli spazi sottratti alla privatizzazione!
Difendere i territori che si liberano dai ricatti della crisi!

Contro l’austerity Azione diretta!

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Sportello Diritto alla casa Zona San Paolo
Comitato Snia-Rischiosa

info su:
gabrio.noblogs.org
sniarischiosa.noblogs.org
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Torino capitale degli sfratti. Famiglie buttate in mezzo alla strada; ma anche solidarietà, portoni chiusi da anni che si riaprono, case lasciate vuote, tantissime volte per interessi economici e speculativi, che tornano a vivere.
Poco meno di 4mila le persone sfrattate senza una casa, poco meno di 50mila gli appartamenti vuoti nella nostra città; circa un migliaio le case popolari che potrebbero essere sistemate e assegnate, invece che lasciate vuote, protette da serrature sempre più blindate che la polizia municipale installa su ordine di ATC.
Le istituzioni, primo fra tutti il Comune di Torino, balbettano, parlano di legalità per non assumersi le proprie responsabilità politiche, e ogni volta che famiglie, uomini, donne e bambini senza casa si impossessano di un edificio abbandonato, gridano allo scandalo e invocano soluzioni di ordine pubblico. Intanto lasciano a marcire l’edilizia popolare, e tramite società di cartolarizzazione e fondi immobiliari speculativi il Comune continua a vendersi parti sempre più considerevoli di patrimonio immobiliare pubblico, per coprire la voragine che il grande evento olimpico ha aperto nelle casse comunali.
In zona San Paolo, il nostro quartiere, nel corso dell’ultimo paio di anni, le occupazioni abitative si sono moltiplicate, e al grido di “la dignità non si sfratta”, ad ogni sfratto ha fatto seguito una nuova occupazione e dalle occupazioni la resistenza ai picchetti antisfratto si è rafforzata ed è cresciuta.
Contro la svendita del patrimonio pubblico da mesi un gruppo di abitanti della zona ha ripreso possesso dell’ex area Diatto-Snia di via Frejus, zona dove si vorrebbe abbattere l’ultimo pezzo di storia operaia del nostro quartiere piuttosto che recuperarla per un uso sociale e pubblico; al contrario preferirebbero costruire palazzine con alloggi di pregio (ma chi se li compra!) e un centro commerciale (a un isolato giusto giusto dal mercato di corso Racconigi).
Le occupazioni, si sa, sono fastidiose, perchè con la loro semplice presenza testimoniano che esiste la possibilità di organizzarsi, mettere in piedi una rete di solidarietà, opporsi concretamente agli sfratti, e garantirsi collettivamente una casa in cui vivere. Perchè la loro presenza ostacola progetti speculativi, e la loro esistenza fa emergere con forza e rabbia la questione della casa in una città che fino a un paio di anni fa sembrava un’isola felice e ora si riscopre invece sull’orlo di una crisi sociale e di nervi.
E questo lo testimonia molto bene il modo di operare della Questura e degli ufficiali giudiziari che nell’impossibilità di vincere le resistenze agli sfratti si affidano a ordinanze dei giudici e a veri e propri sgomberi di famiglie sotto sfratto eseguiti militarmente. Lo testimonia il nervosismo dei politicanti, dagli assessori ai presidenti di circoscrizione sempre più impegnati a sollecitare interventi prefettizi, sempre più incapaci di assumere una posizione politica nei confronti della questione casa. Lo testimoniano in ultimo le recenti parole del Presidente di ATC Elvio Rossi, che con arroganza ha definito chi occupa un alloggio popolare come “ladro di case”, e fa un po’ specie pensare che forse quel comunicato sia uscito dalla sede di corso Dante poche ore dopo una perquisizione della guardia di finanza che ha indagato 5 dirigenti di ATC e di sue partecipate per corruzione negli appalti relativi alla sicurezza delle case popolari.
Le resistenze agli sfratti, la solidarietà, le occupazioni di case e la riappropriazione di spazi pubblici che si vorrebbero svendere ai privati, dimostrano che oltre le parole vuote della politica ufficiale, nei quartieri crescono alternative immediatamente praticabili, risposte concrete ai bisogni che non delegano più chi tanto una soluzione ha già ampiamente dimostrato di non volerla trovare.
Le case occupate nella nostra zona resistono giorno dopo giorno, forti di una lotta che in tanti quartieri è diventata quotidianità, ma subiscono anche le mire mai sopite di proprietari potenti e influenti che continuano a sollecitare gli sgomberi e di sbirri impazienti di eseguire gli ordini dei potenti.
Difendere le case occupate, difendere gli spazi sottratti alla privatizzazione, significa difendere territori che si liberano dai ricatti della crisi, significa sostenere la solidarietà attiva come arma contro i diktat dell’austerity, significa lottare per affermare che nel nostro quartiere non vogliamo più case vuote e persone senza casa, non vogliamo più sfratti, sgomberi e speculazioni.


Sabato 6 aprile ore 15 piazza Sabotino
RTEO in quartiere CONTRO SFRATTI-SGOMBERI-SPECULAZIONI

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Corsi della Palestra (Aggiornamento Marzo 2013)!

LUNEDI’
19.00- 20.00 total body
20.00- 21.00 pilates
21.00- 22.30 arrampicata

MARTEDI’
19:00 – 21:00 pugilato corso base
21:00 – 22:30 k1/thai

MERCOLEDI’
19:00 – 20:00 total body
20:00 – 21:00 pilates
21:00 – 22.30 thai boxe

GIOVEDI’
19:00 – 21:00 pugilato corso avanzato
21:00 – 22.30 arrampicata

VENERDI’
19:00 – 21:00 pugilato corso base
21:00 – 22:00 thai boxe

SABATO
16:30 turno pulizie

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Appello per spezzone sport popolare per corteo del 16 marzo a milano.

Nel decimo anniversario dell’uccisione di Dax da parte dei fascisti vogliamo lanciare un appello a tutte le palestre popolari, le squadre e i collettivi che praticano sport dal basso, in una logica anticapitalista, antifascista e antisessista, per creare, durante il corteo di sabato 16 marzo, un nostro spezzone. Riteniamo questa proposta importante non solo per ricordare un compagno che purtroppo non è più tra noi, ma anche perché pensiamo che la nostra pratica quotidiana si inserisca a pieno titolo in un’iniziativa di questo tipo.
Pensiamo che il rifiuto e la lotta contro il fascismo non possano essere disgiunti da una critica complessiva alla società capitalista, della quale gli assassini fascisti sono sempre stato uno spregevole cascame. Storicamente la violenza dei gruppi fascisti, sotto qualsiasi retorica si presenti, è sempre stata al servizio della conservazione del potere del capitale contro il lavoro vivo in lotta, quella lotta che apre nuovi orizzonti e dunque nuove possibilità di liberazione e che, per sua natura, non può che essere collettiva e, in linea di principio, universalizzabile. Al contrario la pratica fascista si fonda sull’esclusione e sulla violenza discriminatrice, per questo non può che essere oppressiva, strumento della reazione e della conservazione.
Oggi, in un contesto di allarmante crisi economica e sociale, migliaia di persone iniziano a rendersi conto della rapacità del capitale e dunque della necessità di organizzarsi per tentare di riprendere in mano la propria vita e il proprio futuro. I codardi fascisti trovano più spazi e appoggi che mai, pronti ad intervenire per dividere, colpire e terrorizzare. Lo vediamo in Grecia, lo abbiamo rivisto qui a Milano, dieci anni dopo l’omicidio di Dax, nell’aggressione, alla stazione centrale, di Stefano. È dunque anche attraverso la violenza, il terrore e la discriminazione praticata da questi gruppi che il capitale riesce ad imporre il proprio controllo sulla società, mortificando e dividendo, indicando nei più deboli facili capri espiatori e colpendo con la violenza chi rifiuta queste logiche. In questo modo si dà forma ad una società divisa al proprio interno, fatta di soggetti docili e dunque facili da controllare, una società mortificata nel suo desiderio di riscatto e dunque pronta a subire. Per questo motivo è innanzitutto come anticapitalisti che dobbiamo affrontare il nemico fascista come un ostacolo inaccettabile nella nostra pratica di liberazione, fatta di un discorso inclusivo, di condivisione e di riappropriazione.
In quest’ottica l’esperienza (in crescita) dello sport popolare, rientra a pieno titolo e di per sé nel novero delle pratiche di liberazione e dunque, di per sé antifasciste. Crediamo che la possibilità di praticare sport al di fuori del circuito commerciale, superando la logica dell’utente di un servizio per diventare parte della soluzione collettiva di un desiderio sociale, così come il fatto di farlo in un contesto di reale scambio e partecipazione, dove a dominare è la solidarietà piuttosto che l’adesione a modelli o stereotipi, possa veicolare almeno un primo germe che il singolo può “esportare” ad altri contesti e situazioni. In questo senso riteniamo le palestre popolari delle vere e proprie esperienze formative, delle palestre in senso lato, la cui visibilità in un corteo come quello del 16 marzo dovrebbe essere considerata fondamentale da parte di tutte le compagne e i compagni che negli anni si sono spese/i in queste attività. Per lo stesso motivo, però, lo spezzone degli sport popolari che abbiamo in mente non vuole essere solamente autorappresentativo o militante, ma semplicemente popolare come la realtà che rappresenta, dando la possibilità di partecipare a più persone possibili, anche attraverso le palestre stesse. Un canale diretto che si offre a chi partecipa e si riconosce nella pratica dello sport popolare, per avvicinarsi alla piazza e riconoscersi anche in quella.

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AVVISO IMPORTANTE!!!

In seguito alle perquisizioni e delle misure restrittive subite nella mattinata di oggi da 17 compagni del movimento NO TAV e al sequestro della baita/presidio di Chiomonte, la palestra non svolgerà le attività in programma per stasera per dare la possibilità a chi la frequenta di partecipare alle varie iniziative di solidarietà indette in giornata:

ORE 18: Presidio No Tav in Piazza Castello a Torino.

ORE 20.30: Ritrovo in piazza del municipio a Chiomonte per andare tutti insieme verso il presidio e dire NO ai sigilli.

 

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Nasce la Palestra Popolare Antifascista “Ercole Chiolerio”

Nasce la palestra popolare “Ercole Chiolerio” e nasce, come nelle migliori tradizioni, in piazza!
Sabato 17 novembre in via Vittorio (piazzetta della Meridiana), a Chieri, alle h 16 ci sarà il primo allenamento.
Chi è interessato venga vestito sportivo.
Gli incontri successivi verranno decisi al termine del pomeriggio.

Ci chiamiamo Aria, perché mai come oggi c’è bisogno di una boccata d’aria, anche nella nostra città che soffoca di cemento e solitudine. Il 3 novembre siamo entrati nella ex scuola Mosso: da spazio chiuso volevamo trasformalo in spazio comune, riempirlo con la nostra energia e le nostre attività. Tre giorni dopo uomini in divisa ci hanno allontanati perché in questa democrazia anche la libertà per esistere deve chiedere il permesso. Se pensano di fermarci si sbagliano di grosso! Le attività che volevamo fare nella scuola, le facciamo in piazza e in spazi pubblici finché il tempo lo permetterà. Poi vedremo, la fantasia e il coraggio non ci mancano. Se non ci daranno quello che chiediamo, uno spazio per fare attività gratuite per ragazzi, disoccupati, famiglie e persone sotto sfratto, ce lo prenderemo.Ercole Chiolerio: nato a Torino nel 1928, caduto ad Albugnano (Asti) il 3 marzo 1945, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. Comandante partigiano del “distaccamento Barca” della 19a Brigata Giambone – IV Divisione Garibaldi operante nell’Astigiano, si distinse per la sua audacia in numerose azioni contro gli occupanti nazisti ed i fascisti. Il 3 marzo 1945, ad Albugnano, avvenne un furioso combattimento tra le truppe nazifasciste ed i partigiani della Garibaldi: Chiolerio si portò con una mitragliatrice in una posizione dalla quale avrebbe potuto meglio fermare il nemico e coprire il ripiegamento della propria formazione. Anche quando gli fu ordinato di ritirarsi da quel posto ormai troppo esposto, il giovanissimo partigiano continuò a sparare contro i nemici avanzanti. Gravemente ferito, continuò a sparare con la mitragliatrice fino a che non fu colpito a morte.

per chiamarci: 3476776453

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La nuova stagione

Ci sono stati alcuni cambi di orario, dovuti ad assestamenti generali per informazioni aggiornate guardare la pagina corsi.

 

Dopo una estate dedicata ai lavori di ampliamento della palestra,tutti gli obiettivi sono stati rispettati,questa settimana ripartono i corsi della palestra popolare dante di nanni,oltre ai corsi che c’erano già si aggiunge il k-1 in cui valgono le regole di diverse arti marziali e sport da combattimento, per informazioni rivolgersi in palestra a daniel;
a seguire il nuovo calendario:

LUNEDI
19.00- 20.00 total body
20.00- 21.00 pilates
21.00- 22.30 arrampicata
MARTEDI
17.00 – 19.00 K1
19:00 – 20:45 pugilato corsi misti
MERCOLEDI
19:00 – 20:00 total body
20:00 – 21:00 pilates
21:00 – 22.30 arrampicata
GIOVEDI
17.00 – 19.00 K1
19:00 – 21:00 pugilato corso avanzato
VENERDI
15:30 – 18:30 prove spettacolo
19:00 – 21:00 pugilato corso base
21:00 – 22:00 thai boxe
SABATO
16:30 turno pulizie

Cambiano alcuni orari, in particolare il corso di thai boxe con valerio non è più il martedì e giovedì,
questo giovedì 27 settembre alle 21.00 ci sarà l’assemblea del gruppo palestra.

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I Love Gabrio – Amianto per nessuno, Gabrio per tutt*

I LOVE GABRIO: APPELLO
Per aderire alla campagna e firmare l’appello invia una email a ilovegabrio@autistici.org

GABRIO PER TUTT* AMIANTO PER NESSUNO

Torino. Città della crisi. Un tasso altissimo di sfratti per morosità. Asili che vengono svenduti e centinaia di precari* lasciat* a casa. Servizi sociali essenziali che non ricevono finanziamenti. Un debito pubblico significativo dovuto alle scelte scellerate legate alle Olimpiadi e ad investimenti finanziari pericolosi. Che aumenterà per colpa del TAV. Ecco, in una situazioni del genere ci si aspetterebbe che le varie istituzioni abbiano un bel po’ di cose di cui preoccuparsi. Invece, come per il più classico dei tormentoni estivi, rispuntano i “veri” problemi della città: le occupazioni! Occupazioni da criminalizzare, stabili da svendere per fare cassa, stabili da bonificare per essere rimessi nel ciclo delle speculazioni.

Il Gabrio è stato occupato nel settembre del 1994. Da 18 anni è un punto di riferimento per il quartiere San Paolo e per la città. Da 18 anni “produce socialità”. In 18 anni abbiamo visto il comune investire migliaia di euri in progetti “aggregativi” o “giovanili”. Abbiamo visto questi progetti naufragare miseramente ed i soldi essere buttati via.

Il Centro Sociale resiste da 18 anni con attività che richiamano centinaia di persone. Come la palestra popolare “Dante Di Nanni” che offre corsi tutti i giorni, dalla boxe all’arrampicata, seguendo logiche che si basano, nel solco dell’autogestione, sulla messa in comune di risorse e saperi, contro la concezione del moderno fitness e del culto dell’immagine. Come lo sportello il-legale e la microclinica fatih che offrono patrocinio ed assistenza legale e sanitaria gratuita a chiunque lo richieda. Come “Lo sportello diritto alla casa Zona San Paolo” a disposizione per affrontare e risolvere le annose questioni legate agli sfratti, piuttosto che il Punto San Precario, dove i precari torinesi stanno imparando ad autorganizzarsi e a creare conflitto dentro e fuori i luoghi di lavoro. Ed ancora l’infoshock che affronta in maniera non ideologica il tema del proibizionismo. Fino ad arrivare ai nuovi spazi e progetti come quello della Ri-Ciclofficina “Senza Freni” e dell’ Orto Collettivo “Terra ZapPata”.

Il Gabrio è un luogo per organizzarsi per rispondere a istanze e bisogni sociali, ma anche un luogo di contro cultura. Artisti e band più o meno famosi negli anni hanno calcato il palco di Via Revello 3 e migliaia di persone hanno ascoltato musica al di fuori dei canali e dagli schemi imposti dalla omologazione e dal profitto.

Fuori dalle mura di via Revello il Gabrio è soprattutto politica quotidiana, nelle strade. Per questo sta nelle occupazioni abitative (4 solo nel quartiere San Paolo), nelle lotte per i diritti dei migranti ed in tutte quelle lotte che dalla città alla Val di Susa si oppongono, in nome della dignità, all’arroganza del potere. Il Gabrio è stato riaperto al quartiere, riconsegnato al territorio, sottratto alla speculazione e reso fruibile dopo che il comune ha deciso di abbandonarlo alle intemperie e al degrado. Gli/le occupant* si sono prodigati nel tempo per mitigare il rischio amianto, alla faccia di chi avrebbe dovuto pensarci e che solo dopo lo spauracchio della sentenza eternit ha finalmente visto quello che noi già nel 2004 gridavamo a gran voce. Per tutte queste ragioni chiediamo che la questione dell’amianto al Gabrio venga affrontata dalle istituzioni preposte salvaguardando l’esperienza di auogestione del centro sociale. Chiediamo che il Comune di Torino e la Prefettura non utilizzino strumentalmente la salute pubblica per finalità politiche, per ottenere uno sgombero coatto di una realtà scomoda perché da sempre protagonista nelle lotte sociali. Chiediamo un intervento di bonifica discusso e partecipato con gli occupanti e le occupanti e con il quartiere.

IL GABRIO E’ DI TUTTE E TUTTI

SOSTENIAMOLO TUTTE E TUTTI

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Per adesioni ilovegabrio @ autistici.org

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Documento presentazione campagna

DI AMIANTO, AUTOGESTIONE E INCONSISTENZA DELLE ISTITUZIONI

In questa fine di estate 2012 che ci ha visti ancora impegnat* in diverse lotte dobbiamo fermarci un attimo e riprendere parola per porre al dibattito pubblico una questione molto delicata: quella dell’amianto al centro sociale Gabrio.

L’amianto c’è, lo sappiamo, a Torino lo sanno tutti quelli che hanno minimamente presente il Gabrio. Negli anni della storia del centro sociale la questione è stata periodicamente strumentalizzata dalla destra cittadina per chiedere lo sgombero, mentre veniva pressoché ignorata dalla sinistra cittadina e dall’amministrazione che avrebbe dovuto tutelare la nostra e vostra salute. Anche quando dal Gabrio partì una lettera aperta al Comune per sollecitare un intervento di bonifica rispettoso del centro sociale e che non utilizzasse la questione dell’amianto come pretesto per lo sgombero. Era il 2004 e nessuno si prese la briga di ascoltare e rispondere ai nostri timori sulla salubrità degli edifici.

Noi siamo i primi ad essere parte lesa dalla presenza dell’amianto ed i primi a volerlo bonificare, senza interessi se non quello del diritto alla salute. Negli anni abbiamo aperto le porte a sopralluoghi di tecnici del Comune e dell’ARPA, sempre disponibili ad un confronto che non è mai stato concesso. Negli anni abbiamo fatto esperienza dell’inconsistenza delle Istituzioni ed abbiamo sistematicamente, attraverso l’autofinanziamento, manutenuto i locali del centro sociale, arrivando anche a verniciare con una pittura incapsulante apposita per cemento-amianto due dei tre tetti del centro sociale: perché nessuno ha mai voluto assumersi la responsabilità di una bonifica ed abbiamo deciso di assumercela noi per quanto ci è stato possibile, perché teniamo alla salute nostra e di tutti.

A febbraio arriva la sentenza che ha inchiodato i vertici della multinazionale Eternit, condannati in primo grado per disastro ambientale doloso e omissione di cautele antinfortunistiche. Secondo le motivazioni, i due, pur di fronte alle manifestazioni dell’inquinamento, «hanno continuato e non si sono fermati né hanno ritenuto di dover modificare radicalmente e strutturalmente la situazione». Una vittoria importantissima per la salute pubblica ed uno spauracchio per tutti i soggetti che fino ad allora avevano preso il problema amianto sotto gamba.

A fine giugno abbiamo appreso dalla rete che, prontamente, 500Mila euro sarebbero stati introdotti nel bilancio preventivo del Comune per la bonifica dei locali del centro sociale. A quanto pare il Comune parla di noi ma non parla con noi, ignorando 18 anni di socialità e tutte le realtà che hanno vissuto e vivono il Gabrio. Sappiamo poi che c’è stato un incontro tecnico tra l’ARPA e il Comune. A fine Luglio infine la Lega Nord è tornata a chiedere lo sgombero del Gabrio e questa volta, come non succedeva da un po’ di tempo, la richiesta era incentrata sul “pericolo amianto”. Noi non abbiamo mai nascosto la testa sotto la sabbia sul problema-amianto! E non intendiamo farlo nemmeno questa volta! Ecco perché diciamo con chiarezza che la bonifica dall’amianto è un interesse collettivo sacrosanto, ma non vogliamo in nessun modo che la questione venga utilizzata strumentalmente per arrivare ad uno sgombero del centro sociale.

Ora festeggiamo i 18 anni di occupazione, un’esperienza di lotte e di percorsi dal basso che deve continuare a vivere, molto meglio senza amianto ma con l’autogestione che l’ha caratterizzata fin qui. Siamo disponibili ad un confronto tecnico con l’ARPA e il Comune che individui i criteri di una bonifica condivisa, ma non siamo disponili a parlare di istituzionalizzazione dell’esperienza del centro sociale dentro canali associativi o simili. Pensiamo che il nostro centro sociale con le sue attività ed i suoi percorsi di riappropriazione e di lotta per i diritti e la dignità, rappresenti, senza presunzione, un’esperienza significativa in questa Torino svenduta e strozzata da crisi, precarietà e malgoverno cittadino.

Il Gabrio è per tutti e tutte e il Gabrio è di tutti e tutte, un bene collettivo che va sostenuto e difeso. Per questo abbiamo deciso di lanciare la campagna “I love Gabrio” e l’appello per sostenere il Csoa Gabrio. Per sostenere la nostra volontà di continuare a vivere come esperienza autogestita e per contro-informare sia sugli sviluppi prossimi della vicenda, sia sulle tappe della questione-amianto in questi anni. Lo faremo attraverso un blog dove renderemo pubblica tutta la documentazione in nostro possesso. Lo faremo in occasione dei festeggiamenti per i 18 anni di occupazione in settembre. Lo faremo nelle strade e nelle piazze del nostro quartiere e di questa città.

GABRIO PER TUTTI E TUTTE

AMIANTO PER NESSUNO

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Una breve cronologia della questione amianto

17 settembre 1994: occupazione degli edifici di proprietà comunale in via Revello 3/5: nasce il csoa gabrio

1995: il Comune di Torino firma con l’Associazione Areazione (un’associazione informale di studenti e studentesse “ereditata” da una parte del Movimento della Pantera) un pre-contratto di comodato d’uso. Nel testo si parla di un assegnazione da definire e regolamentare con successive delibere. Poi più nulla…

Estate 2004: preparandosi a festeggiare i 10 anni di occupazione l’assemblea del centro sociale invia una lettera aperta al Comune di Torino, indirizzata a Giuseppe Nota (dirigente del settore gioventù) e Marco Calgaro (Vice-Sindaco). Nella lettera si pone con forza la questione dell’importanza degli spazi sociali autogestiti e si chiede di individuare una soluzione condivisa per arrivare a una bonifica dell’amianto presente in alcune parti del centro sociale. Seguono un paio di incontri, a cui seguono alcuni sopralluoghi presso il centro sociale da parte di tecnici dell’ARPA e geometri del Comune. Vengono prelevati campioni da tetto e pareti. Poi più nulla…

Estate 2011: arriva al centro sociale una raccomandata dalla Divisione Gioventù e Rapporti con le Circoscrizioni del Comune indirizzata all’Associazione Areazione: il Comune rispolvera quel pre-comodato mai concluso comunicando al “legale rappresentante dell’associazione” di dover documentare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria (bonifica delle parti in amianto) fatti, consentendo un sopralluogo di tecnici all’interno dei locali. Rispondiamo alla lettera come centro sociale dando disponibilità all’ingresso dei tecnici per il sopralluogo ma rispediamo al mittente (cioè al Comune proprietario dell’immobile) le responsabilità relative all’amianto.

5 settembre 2011. Si presentano al Gabrio alcuni tecnici e funzionari di ARPA e Comune. Viene loro consentito l’accesso ma il sopralluogo non viene effettuato in mancanza di un “cestello adeguato”. Poi più nulla…

29 giugno 2012: sul blog del Movimento 5 Stelle Torino compare un articolo dal titolo “Come il Comune spende i nostri soldi. Dall’articolo apprendiamo che sono stati preventivati dal Comune “500.000 euro per la manutenzione straordinaria e bonifica edifici via Revello 3 e 5”. Il curatore dell’articolo riporta tra parentesi un suo commento personale “ma lo sanno cosa c’è a quell’indirizzo?”. Un paio di settimane prima erano già stati ripresi i “contatti informali” con l’ARPA. Un tecnico ci contatta tramite il blog del centro sociale.

25 luglio 2012: ennesima interpellanza della Lega Nord per chiedere lo sgombero del Gabrio. Questa volta però al centro della richiesta è il “pericolo amianto”.

C.S.O.A. GABRIO – VIA REVELLO 3 – ZONA SAN PAOLO ANTIRAZZISTA – TORINO

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La palestra va in vacanza noi no!

Arriva finalmente l’estate, arriva anche il caldo insopportabile allenarsi all’interno diventa un po difficile quindi dalla prossima settimana finiscono i corsi, ci si vede a settembre, con tante novità.

La palestra si allarga, quest’angolo che vedete verrà buttato giù, più spazio per le attrezzature più spazio per gli atleti.

Non si allarga solo la palestra ma anche lo spazio per arrampicare, insomma più spazio per tutti!

Nel frattempo ci alleneremo ugualmente. Lo spazio c’è.

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La casa, un diritto!

corso Cosenza 142

Via monginevro 46

La casa è un diritto, e in questi giorni abbiamo assistito a episodi che ci devono far ragionare su quanto si deve lottare per riuscire ad ottenere un briciolo di dignità, di quanto prevalga la logica del denaro e per quanto poco si fa per il sociale:

Genitori che vogliono avere un minimo di sicurezza, se di sicurezza si puo parlare, di poter crescere i propri figli in una casa, ma anche familiari che non hanno la possibilità di pagare un affitto.

Per questo se non ci sono modi per ottenere tutto ciò e c è chi può permettersi di lasciare una casa non abitata per anni dovrebbe rendersi conto o DEVE SAPERE che c è qualcuno che ne ha tanto bisogno.

RESISTERE PER VIVERE

 

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meeting internazionale di boxe

In occasione della festa della primavera, il club de boxa del csoa kasa de la muntanya organizza un meeting internazionale di boxe in cui parteciperanno gruppi di diverse palestre popolari di alcune città europee tra cui berlino-torino-st.etienne.

In tutto ciò la palestra popolare dante di nanni ha deciso di partecipare portando i pugili migliori per cercare di portare a casa qualche risultato positivo perchè i negativi non ci interessano.

NOSOTR@S NO SOMOS ANGELES,

BARCELONA NO ES EL CIELO!!

 

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