CONOSCI – SOSTIENI – AMA LA TUA PALESTRA!
CHI SIAMO…
La palestra popolare Dante di Nanni è nata nel 2010 all’interno del csoa Gabrio di Via Revello 3. L’avventura di questa palestra é cominciata in “due stanze e un buco lurido” con l’unica idea di riportare lo sport alla sua vera essenza, ossia essere fruibile da tutti e tutte senza barriere di alcun genere. La palestra all’inizio era un entità separata dal centro sociale, in cui l’attività sportiva non era riservata ai militanti del centro nè tantomeno a questi era riservato un trattamento diverso dagli/lle altri/e. L’autogestione ha richiesto da subito la creazione ad un assemblea autonoma rispetto a quella del centro sociale e il dedicarsi a costruire assieme gli spazi della palestra: dai bagni alla parete di arrampicata. Oggi siamo in Via Millio, 42 nell’ex scuola media Pezzani, nuova sede del csoa Gabrio dal 2014 e, grazie ai continui lavori e all’energia delle tante persone che la attraversano, la palestra è divenuta un luogo dinamico, dove creare relazioni (e ovviamente fare sport!) e che, insieme alle altre realtà che lo costituiscono, contribuisce a rendere vivo il centro sociale.
PERCHÉ QUESTO NOME…
Essendo la palestra in Zona San Paolo, dedicarla a Dante Di Nanni ci è parso quasi una scelta obbligata per chi come molti di noi vive in questo quartiere e si riconosce nei valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo. Dante Di Nanni, nato a Torino il 27 marzo 1925, caduto combattendo proprio nel nostro quartiere il 18 maggio 1944 all’età di 19 anni.
Dante era un Partigiano comunista inquadrato nei GAP (i Gruppi di Azione Patriottica sotto comando delle Brigate Garibaldi), Medaglia d’Oro al Valor Militare ed alla memoria.
PERCHE’ SPORT POPOLARE…
Per noi la definizione di sport popolare non si può separare dal concetto di gioco. Il gioco, da sempre, è sinonimo di aggregazione e socialità e non vi trova spazio il concetto di agonismo.
Crediamo che lo sport popolare si basi sulla condivisione dei saperi e sulla continua autoformazione collettiva. Cerchiamo di tagliare i fili che legano lo sport all’ idea di “corpi docili” che vengono plasmati quando si mette al primo posto la gerarchia, la disciplina e l’autorità.
Vediamo lo sport popolare come la pratica tramite cui impariamo a conoscere e a definire gli individui che siamo, attraverso la liberazione del nostro corpo dai modelli sociali imposti. Nel processo di liberazione cerchiamo di eliminare, tramite la pratica quotidiana, ogni forma di discriminazione razziale, classista e sessista dando la possibilità di fare sport indipendentemente dalle capacità e quasi AGGRATISS. Contribuiamo mensilmente alla gestione ed al mantenimento dei costi della palestra con la cifra di 10 euro mensili, contributo dal quale si può essere esonerati/e in caso di bisogno. Cifra simbolica che permette di frequentare tutti i corsi presenti in palestra. Anche la gestione dei corsi è libera ed autogestita, soggetta a modifiche ed ammpliamento: durante le assemblee si discute anche la possibilità di inserire nuovi corsi e nuove discipline sportive laddove vi fosse la possibilità, la “presa bene” e la gente che se ha voglia e se ne prende carico!
AUTOGESTIONE E’ ANCHE RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE E COLLETTIVA!
Quasi gratis? Eh si! Perché fin da quando la palestra è nata vi era alla base l’idea di creare uno spazio libero ed auto-organizzato in cui l’unica “moneta di scambio” è la partecipazione allo spazio stesso e a tutte le iniziative e le battaglie del collettivo.
PARTECIPAZIONE…
L’assemblea della palestra si riunisce una volta al mese e tutti i processi decisionali, le proposte e le problematiche vengono discusse collettivamente. L’assemblea è aperta a chiunque voglia partecipare e contribuire. Lo strumento assembleare è fondamentale per smarcarsi dalle dinamiche gerarchiche e di privilegio.
Ma soprattutto: È UNA GRAN FESTA, VIENI PURE TU! MA POI TUTTI A PULIRE INSIEME!
INIZIATIVE e LOTTE
Socialità e Aggregazione rendono diversa la nostra palestra popolare da una normale palestra. Questi due concetti però non si esauriscono nella pratica sportiva ma creano dei legami in grado di andare fuori dal mero allenamento, uscendo dalle mura della palestra, del centro sociale per confluire insieme nelle strade. A questo punto la formula matematica è completa: socialità +aggregazione + idee + assemblea creano percorsi di lotta e resistenza attiva.
Ci piace organizzare: cene (bellavita, cioè dove ognuno prepara qualcosa da condividere, oppure da preparare tutti insieme per finanziare la palestra, un progetto sociale o una lotta che ha bisogno di solidarietà!) concerti, presentazioni di libri, serate benefit ma soprattutto quello che proponiamo noi, ci piace fare insieme e che riguarda lo sport polare, antifascista, antirazzista e antisessista!
La palestra è, uno spazio di socialità e di sport, ma è anche e soprattutto un luogo di lotta.
In un periodo storico in cui assistiamo all’acuirsi di sentimenti razzisti nello sport a qualsiasi livello, alla strumentalizzazione e rivisitazione in chiave fascista del concetto di sport popolare, alle continue discriminazioni ed esclusioni di persone che non si identificano negli stereotipi di genere dati e in un mondo in cui l’autorità detiene ogni potere decisionale, pretendiamo uno spazio diverso. Lo sport popolare come lo pratichiamo è ANTIFASCISTA, ANTIRAZZISTA, ANTISESSISTA e AUTOGESTITO.
ANTISESSISMO
Antisessismo è superamento degli schemi legati a sesso e genere imposti dall’alto, è lotta al patriarcato attraverso lo sport, tra donne, uomini, trans e soggetti che non si identificano in una norma di genere abitualmente codificata. Siamo decisi e decise a riprenderci la nostra forza combattente attraverso la pratica di nuove forme di allenamento e socialità, dove le distinzioni vengono fatte esclusivamente in base a statura, peso, massa muscolare e abilità tecnica e, allo stesso tempo, lottiamo contro le discriminazioni “involontarie” legate al genere, ad esempio attraverso la condivisione degli spogliatoi e il lento, graduale e condiviso superamento delle barriere e degli imbarazzi di ognuna e ognuno, sempre nel pieno rispetto della sensibilità di tutti e tutte. Vogliamo che i “nostri” luoghi siano una reale alternativa a tutto quello che nel mondo circostante c’è di discriminatorio ed escludente e non una copia edulcorata di quello stesso mondo. Perché i nostri corpi sono le nostre armi.
Crediamo nell’ antifascismo come pratica quotidiana di resistenza contro ogni forma di autoritarismo e di prevaricazione. Ci battiamo attraverso la pratica sportiva, basata sulla condivisione dei saperi, delle conoscenze e delle competenze per la liberazione dei corpi e degli spazi e per la possibilità di auto-definirli e costruirli, passando attraverso il rifiuto dei modelli che la società predispone e impone ai nostri fisici e alle nostre menti. Antifascismo è non delegare: è resistere a chi tenta di sottrarre e distruggere tutto quello che si è costruito collettivamente. Antifascismo è mantenere vivo il ricordo della Resistenza di migliaia di uomini e donne che hanno combattuto e sconfitto il nazi-fascismo, e mantenerlo vivo significa continuare a lottare oggi contro i nuovi fascismi e i nuovi fascistiIl nostro Antifascismo è culturale, politico e sociale!
ANTIRAZZISMO
Siamo antirazzisti ed antirazziste perché non accettiamo alcun tipo di discriminazione, tanto meno quella legata ad una presunta “razza” di appartenenza. Crediamo che la provenienza di una persona sia importante solo come possibilità di scambio e soprattutto che in un luogo come una palestra popolare il multiculturalismo sia un valore da sviluppare in maniera continua. Perciò abbiamo cercato di costruire uno spazio in cui le storie di tutti e tutte coloro che lo attraversano si intreccino liberamente, assumendo come forza la diversità di provenienza e le specificità culturali. Essere antirazzisti significa anche non fare una distinzione tra chi possiede o meno un documento, strumento con cui gli stati si riservano di controllarci stabilendo chi può o non può muoversi e in che limiti può farlo. Non accettiamo, quindi, di riconoscere qualsiasi documento identificativo in quanto strumento di quell’autorità che noi rifiutiamo. Diamo piena solidarietà a chi ha attraversato e continua ad attraversare le frontiere e invitiamo nella nostra palestra chiunque sia impossibilitato a praticare sport a causa della mancanza di documenti.
AUTOGESTIONE
Autogestione é intraprendere un percorso di crescita attraverso il quale si impara a prendersi cura di se stessi e degli spazi che si attraversano, costruendo relazioni, contribuendo alla formazione e allo scambio di conoscenze, ma soprattutto riappropriandosi di quelle pratiche volte alla costruzione di una realtà capace di auto organizzarsi, che esca dalla logica verticistica della delega.
RIEPILOGANDO…
Alcune info pratiche di riepilogo che se siete stati attenti nella lettura avrete già intuito:
- Ogni corso svolge i turni di pulizie una volta al mese
Per l’iscrizione non sono necessari documenti ne visite mediche di alcun genere - Spogliatoio misto con la possibilità di cambiarsi anche in una stanza separata (provvista di meraviglioso separè)
- Assemblea di gestione della palestra popolare una volta al mese
- Assemblea delle autonomie del centro sociale, la partecipazione dei “palestrati” è spontanea ma per esigenze di corretto funzionamento del centro sociale va comunque garantita la partecipazione di piu rappresentanti.
- Gli orari…vienici a trovare e li scoprirai (non fidarti di quelli su facebook perché a volte li sbagliamo apposta!)
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